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Pomeriggi a Teatro 2020

Ecco il programma della nona edizione di Pomeriggi a Teatro, la rassegna di Teatro Veneto amatoriale che la nostra Compagnia organizza presso il Patronato Costantini Fiorentini di Vittorio Veneto. Come ogni anno ci saranno quattro brillanti commedie in dialetto veneto, portate in scena da quattro Compagnie Teatrali provenienti da Belluno, Treviso e Padova. Il quinto spettacolo come di consueto vedrà la presentazione di uno spettacolo della Compagnia, e quest’anno tocca a “Tommaso Largaspugna, il candidato”. Speriamo, come ogni anno di vedervi numerosissimi in sala!

Domenica 2 febbraio ore 16:00
I Farsaioli
(Soverzene, Belluno)
“Rider… de gusto”
di D. Savi

Domenica 9 febbraio ore 16:00
Asolo Teatro
(Asolo, Treviso)
“Mai spunciar ‘a tersa età’ “
di M. Bortolozzi

Domenica 16 febbraio ore 16:00
Tarvisium Teatro
(Treviso)
“I primi veneti sulla luna”
di G. Giusto

Domenica 1 marzo ore 16:00
Teatro dei Curiosi
(Padova)
“Opparcarità”
di e con G. Mazzucato e A. Masiero

Domenica 8 marzo ore 16:00
Compagnia Vittoriese del Teatro Veneto
(Vittorio Veneto, Treviso)
“Tommaso Largaspugna, il candidato”
di A. Fraccaroli

INGRESSO: 7€. Ragazzi sotto i 18 anni: 2€
ABBONAMENTI 5 DOMENICHE: 25€, posto numerato e riservato.
PREVENDITE ABBONAMENTI:
– Domenica 2 febbraio, dalle 10.30 alle 12.00 presso il Patronato Costantini Fiorentini. Durante le prevendite sarà possibile acquistare i biglietti per gli spettacoli successivi.

APERTURA BIGLIETTERIA:
Presso il botteghino del Patronato Costantini Fiorentini dalle ore 15:00 del giorno dello spettacolo

TRAMA DEGLI SPETTACOLI:

RIDER… DE GUSTO
Cosa può succedere se mettiamo insieme due compari più o meno furbi, un sedicente dottore inventore di una medicina miracolosa, un dongiovanni di paese e la “Vaca Mora”? Questa divertente commedia è anche l’occasione per rievocare il più fedelmente possibile, attraverso la cura dell’ambientazione storica, della parlata ricca di vocaboli, espressioni e modi di dire non più in uso, quella che era la vita a quei tempi nel Bellunese, anche grazie agli intermezzi musicali cantati sulle note delle tipiche canzoni popolari di una volta.

MAI SPUNCIAR ‘A TERSA ETÀ’
La vicenda si svolge all’interno di una casa di riposo, dove gli ospiti, pur consapevoli della propria condizione di persone anziane, abbandonate dai propri cari , cercano nella quotidianità, una ragione di vita: vogliono sentirsi ancora giovani e vivi! La vita a volte è strana ed imprevedibile e infatti un susseguirsi di eventi fa sì che questi vecchietti, per niente rimbambiti, sappiano appunto affermare la propria identità e lo spirito che li fa sopravvivere. La commedia, pur presentando degli argomenti in certi punti toccanti e di straordinaria attualità, viene esposta con una comicità esplosiva, con allusioni e doppi sensi propri dell’esilarante repertorio di Memo Bortolozzi.

OPPARCARITÀ
Un altro divertente spettacolo del gruppo cabarettistico Strasseossi, che strizza l’occhio al vecchio avanspettacolo. Quando si guardano le cose da un’altra angolazione sembra che queste siano completamente diverse da come le avevamo sempre viste, e quel che sembrava bianco diventa nero e viceversa. Infatti niente è quel che sembra, e questo spettacolo ci racconta proprio di tutte quelle cose che siamo abituati a dire, fare o pensare in una certa maniera. E non appena le troviamo leggermente diverse ci viene da esclamare: OPPARCARITA’! In realtà “c’è solo una cosa certa nella vita, ed è il fatto che non possiamo dare niente per certo. Pertanto non è certo che non possiamo dare niente per certo”.

I PRIMI VENETI SULLA LUNA
Una comicissima commedia veneta ambientata nel futuro che vede la classica contrapposizione fra due famiglie che da sempre si contendono il mercato della polenta unendo così la tradizione all’innovazione di un prodotto della nostra terra che sarà un giorno esportato anche sulla luna. Non manca poi la classica storia d’amore contrastata, che dai tempi di Goldoni caratterizza le pieces teatrali venete e ci fa supporre che così sarà anche in futuro. L’ambientazione futurista, con una fantasiosa cura di costumi e scene, proietta lo spettatore dalla terra allo spazio mantenendo i tratti particolari delle nostre origini.

TOMMASO LARGASPUGNA, IL CANDIDATO
Una satira di costume divertente e briosa che, anche se scritta nel 1902, conserva tutta la sua attualità nel descrivere un certo modo di fare politica. Vi si ritrovano presentate in maniera farsesca tutte quelle situazioni che leggiamo continuamente nei quotidiani, inserite nel contesto contadino e sempliciotto di un qualsiasi paesotto di campagna: soubrettine interessate e disponibili per cenette intime, portaborse assetati di danaro, stampa compiacente (il cronista che sostiene Largaspugna sembra preso dal vaudeville), lobbies di potere (quella di Largaspugna è arcaica e casalinga), voto di scambio (nel paese di Largaspugna, il voto si scambia ancora con innocente vino) e tutte quelle manovre che possono consentire l’elezione di un “mona” pieno di sé e con la mania di imparare a memoria vuote formule politiche tratte dai giornali. L’elezione di un nulla vestito a festa.